“Le nostre località, i nostri borghi, paesi bellissimi che come gemme luminose impreziosiscono il territorio italiano.
Come si fa a non amare il luogo dove viviamo, dove siamo nati.
Questo scatena in noi delle passioni, quelle energie sconosciute e a volte irrazionali che ci spingono ad azioni impensate. Passioni, sentimenti ed emozioni: tutto questo è legato tradizionalmente al cuore ma siamo ben certi che tutto finisca per riferirsi a questo muscolo che da sempre rappresenta l’immagine del romanticismo, degli slanci improvvisi, dell’affetto e della tenerezza.
La mia lunga esperienza mi suggerisce, invece, che il successo del nostro movimento non affonda le proprie radici solo nella parte irrazionale del nostro vivere.
Da tempo è iniziato un processo molto più complesso che sta trasformando il volontariato in generale, ma il nostro movimento in particolare, in un qualcosa che riveste una fondamentale sociale ed economica.
Quello che intendo dire è che la nostra rete grazie alla sua straordinaria flessibilità non è più solo quella incredibile fucina di iniziative, sagre comprese, che gli italiani ben conoscono. La rete si è evoluta complessivamente e nelle sue singole componenti, ha metabolizzato la crisi economica avviandosi, non senza difficoltà, verso l’autofinanziamento.
…
Quello che è sempre stato importante è l’acquisire una mentalità comune, una visione unitaria e ci vorrà purtroppo ancora tempo. Abbiamo molta strada da fare, l’importante è farla insieme ed in Armonia.
A tutti salute e prosperità.”
(tratto dall’articolo “Pro Loco, cuore e cervello adesso viene il bello” di Claudio Nardocci, Pres. UNPLI Lazio, pubblicato su http://www.unioneproloco.it/unpli/wp-content/uploads/pdf/Arcobaleno-2015-03-Luglio2015.pdf)